“ترددات المتوسط” هو معرض يتخطى الحدود. إنه سرد في اللقاء والمواجهة بين عشرة فنانين فلسطينيين وإيطاليين. رحلة من الإحساس الإنساني العميق حدثت بالرغم من المسافات التي تتحكم بها الصراعات، والحواجز، والاختلافات الثقافية، والقيود التي فرضها الوباء. تم استكشاف هذه الحدود والتغلب عليها بحساسية فنية شديدة ولغة شعرية نادرة. هنالك أربعة موضوعات تحاور الفنانون حولها وطرحوا من خلالها نظراتهم وأفكارهم وتقنيتهم وحساسيتهم: البحر، والداخل، سواء كان حيزًا ماديًا أم وجدانيًا، والظلال، والجذور. في هذا العمل، أصبح الانعكاس الحميم لكل فنان شعورًا جماعيًا. سمحت كل لحظة من اللقاءات بخلق رابط من خلال تبادل الأفكار والمخاوف والآمال والرؤى والتاريخ بين مكانين مختلفين، فلسطين وإيطاليا. “ترددات المتوسط” هو محاولة ناجحة لخلق حوار بين السياقات الثقافية التي تبدو مختلفة وبعيدة ظاهريًا. قصة عاطفية تم تشكيلها من إشارات وأنسجة وألوان وأحاسيس ومعاني مختلفة توحدها القدرة على لمس أعمق أوتار المشاعر الإنسانية. وُلدت فكرة “ترددات المتوسط” من التعاون بين مؤسسة تامر للتعليم المجتمعي ومنظمة فينتو دي تيرا VdT (ريح الأرض) الإيطالية. يسعى هذا التعاون لتعزيز توظيف الفن كأداة للحوار بين الثقافات. معرض “ترددات المتوسط” هو جزء من مشروع “إعادة اكتشاف وتعزيز التراث الثقافي الفلسطيني والإيطالي والهوية من خلال عيون الأطفال والفنانين” بتمويل من مؤسسة آنا ليند الأورومتوسطية للحوار بين الثقافات.
إيهاب الغرباوي (فلسطين)
باربرا أرشيتي (إيطاليا)
Nel Profondo è una mostra per andare oltre i confini. È il racconto per immagini dell’incontro e del confronto tra dieci artisti e illustratori italiani e palestinesi. Un viaggio nel profondo sentire umano, avvenuto in una condizione di profonda distanza, dettata dai conflitti, dalle barriere nazionali, dalle differenze culturali, e dai vincoli più attuali imposti dalla pandemia. Limiti questi che con estrema sensibilità artistica e un linguaggio di rara poesia sono stati esplorati e superati. Sono quattro i temi sui quali gli artisti hanno dialogato portando il proprio sguardo e pensiero, la propria tecnica, la propria sensibilità: il mare, il dentro, le ombre, le radici. Nel percorso, la riflessione intima di ogni artista è diventata sentire collettivo. Ogni momento di incontro ha permesso di creare un legame condividendo i pensieri, i timori, le speranze, le visioni e la storia tra due diversi luoghi, Italia e Palestina. Nel profondo è il tentativo, riuscito, di creare un dialogo tra contesti culturali che solo all’apparenza sembrano lontani. Un racconto emozionale fatto di segni, trame, colori, sensazioni e significati sempre diversi, accumunati dalla capacità di toccare le corde più profonde del sentire umano. Nel Profondo nasce dalla collaborazione tra Vento di Terra, organizzazione italiana, e Tamer Institute for Community Education, organizzazione palestinese. Da tempo VdT e Tamer cooperano per promuovere l’arte come strumento di dialogo interculturale. La mostra “Nel Profondo” è parte del progetto “REDISCOVERING AND PROMOTING THE PALESTINIAN AND ITALIAN CULTURAL HERITAGE AND IDENTITY THROUGH THE EYES OF CHILDREN AND ARTISTS” finanziato da Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures.
Ihab al-Gherbawi (Palestina)
Barbara Archetti (Italia)
غزّة، صقليّة، والبحرُ بينهُما، الّذي كانَ لمرّةٍ مسافةً غيرَ مُطلقةِ الحوافّ، مسافةً مُدرَكةً، على غيرِ العادَة. كُنّا قد أدرَكنا مُنذُ اللحظةِ الأولى أنَّ ما يفصِلُنا عن بعضِنا البعضِ ليسَ أكثرَ من مِياهِ الأبيضِ المُتوسّط، أمّا الرحلةُ البحريّةُ تِلك، فقَد كانَت المسافةَ بين الدمعةِ والطُّوفان، حوارِ الهندَسةِ معَ المَاء، الخلقِ والفقدِ، ومقابرَ تُحرّكُها السُّفنُ الغارِقة. ومِن ملحِ هذا البَحر، صِيغَت الأسئِلة، وعَرفنا الفارِقَ بينَ الغَوصِ والغَرق، التّأمُّلِ والثورة، وحُزنِ الأمّهات. من هذا المِلحِ ذاته، تشكّلَت جِباهُنا؛ لتُرشِدَنا إلينا وتشيرَ إلينا وَتَشِيَ بِنا: ها هُمُ المَنكوبُونَ بحُبِّهِم للموجِ والمَحّار.
Gaza e la Sicilia, con il mare tra loro, che una volta era una distanza con bordi definiti, una distanza insolitamente percepibile. Ci eravamo resi conto fin dal primo momento che ciò che ci separa gli uni dagli altri non sono altro che le acque del Mediterraneo. Quanto a quel viaggio per mare, fu la distanza tra le lacrime e l'alluvione, dialogo architettonico con l'acqua, creazione e perdita e tombe che si muovono con navi affondate. Dal sale di questo mare sono state formulate le domande e abbiamo conosciuto la differenza tra tuffarsi e annegare, tra meditazione, rivoluzione e dolore delle madri. E proprio da questo sale si sono formate le nostre fronti, per guidarci, indicarci e calunniarci: ecco sono gli afflitti dall'amore delle onde e delle ostriche.
هُناكَ التقينا، قبل آلافِ الأيّامِ والسّنين، في جِذعِ شجرةٍ بريّةٍ لم يغرِسها أحَد، ولم يَسقِها أحد، وَلم تلجَأ إليها العصافِيرُ؛ لترتاحَ على أغصانِها، ولم يكُ لها ظِلٌ؛ لتغفُوَ تحتَهُ القِططُ السّائِبة. في جِذعِ الشّجرةِ، أو الأرضِ، كُنّا جسدًا واحِدًا، نتضرّعُ الحياةَ من صَدرِ السّماء، وتُحلّقُ نوارسٌ وصُقور.
لحضارتَينِ هُم بلا شكٍ مِن أقدَمِ الحضاراتِ في الوُجود، رُحنا نَبحثُ في الوقتِ بيَن غُرزةِ إبرةٍ في قماشِ الكون، وغُرزةٍ أُخرى، عن احتمالاتِنا بينَ المُمكنِ، والمُحتمَل.
Là ci incontrammo, migliaia di giorni e di anni fa, nel tronco di un albero selvatico che nessuno ha piantato, che nessuno ha innaffiato, e sui cui rami non si posavano gli uccelli per riposarsi, e che non aveva ombra sotto la quale i gatti randagi potevano dormire. Nel tronco dell'albero, o la terra, eravamo un solo corpo, supplicando per la vita dal tetto del cielo, dove gabbiani e falchi volano. Per due civiltà che sono senza dubbio tra le più antiche esistenti. Nel frattempo tra un punto d'ago nel tessuto dell'universo, e un altro punto abbiamo cercato le nostre possibilità tra il possibile e il probabile.
مِن بينِ المحطّاتِ كُلِّها، اختارَ القطارُ أن يقِفَ في قلبِه؛ ليبحثَ بينَ التُّروسِ وقِصصِ المُسافرينَ عمّا قد يكونُه. هَل أنا هذا المُحرّكُ الصَّدِئ؟ أم دمعةُ وداعٍ أخيرَة؟ هل أسيرُ على هذهِ السّكةِ الحديديّةِ الرثّة؟ أم تُوجّهُني البَصيرةُ ودعواتُ الأُمّهات؟ هل إذا ما حاولتُ انتزاعَ قلبي سأنزفُ زيتًا أم أُمنيات؟ سارَ القطارُ سريعًا، وقد أُودِعَ الرُّكّابَ جميعُهُم في مفرمةٍ للحكايا، ومَضى نحوَ ذاتِه.
Di tutte le stazioni, il treno ha scelto di restare nel proprio cuore, per cercare tra gli ingranaggi e le storie dei viaggiatori, cosa egli potesse essere. Se sono questo motore arrugginito, o un'ultima lacrima d'addio, se sto camminando su questa malandata ferrovia, o sono guidato dall'intuizione e dalle preghiere delle madri. Se provo a strapparmi il cuore, sanguinerò olio o desideri? Il treno correva veloce, metteva tutti i passeggeri in una macina delle storie e andava da solo verso se stesso.
ماذا ترى؟ ماذا تُخبِّئُ الشّجرةُ تحتَها؟ ماذا يقولُ الضّوءُ من خلفِ الكواكِب؟ هل تنسِجُ العصافيرُ كؤوسًا مِن زُجاجٍ فوقَ مأدبةِ الأرض؟ وهَل هذا هوَ التّمويهُ الذي تَختبِئُ خلفَهُ العَتمَة؟
كانَ الأمرُ أشبهَ بفكرةِ انحِناءِ ساقٍ أمامَ هيبةِ ملِك؛ إجلالًا وخوفًا وحُبًا. كان ينظُرُ من بعيدٍ، شارِدًا بينما تنسحِبُ الأرضُ من تَحتِه وتَخطَفُهُ عَناقِيدُ السّماءِ المُتدلّيَةُ فوقَهُ كغَمَامٍ يتسلّقُ أمامَهُ كنبتةِ فاصولياء، بهدوءِ الروحِ التي يسحبُها مَلكُ الموت. يتكاثَفُ أكثَر كُلّما سَارت الأرضُ أكثَر، ينتفضُ كبجعاتٍ في بُحيرَة، يرقصُ بِساقينِ طويلتَين، يصعَدُ ويهبِط، يُراوِدُ الضّوءَ، يُرَوّضُه، يأتِي الضّوءُ فينفَد بجِلدِه، وتعودُ الأرضُ لسيرَتِها الأُولى، بِلا جلدٍ مُخطَّط.
Cosa vedi? Cosa si nasconde sotto l'albero? Cosa dice la luce da dietro i pianeti? Gli uccelli intrecciano tazze di vetro sul banchetto della terra? Sarà questo il travestimento dietro il quale si nasconde l'oscurità?
La questione era come piegare una gamba davanti al prestigio di un re, per rispetto, per paura e a volte per amore, guardava da lontano, vagando come la terra si ritira sotto di lui e strappato dai grappoli del cielo appesi sopra di lui come una nuvola, arrampicandosi davanti a lui come una pianta di cetriolo, silenziosamente l'anima trascinata dall'angelo della morte, si addensa di più quando la terra si muove. Rimbalza come cigni in un lago, danza con le gambe lunghe, sale e scende, seguendo la luce, la addomestica, la luce è venuta, penetrando nella sua pelle, e la terra torna al suo primo stadio, senza pelle striata.
حازم أبو الزمر، جهاد جربوع، حنين نزّال، تيماء سلامة، حمادة القبط، إيمانويلا بوسولاتي، جوليا أوركيا، آنا ماسينا، لوسيا سكوديري، أنجيلو روتا.
Jihad Jarbou’, Taima Salamah, Hazem Abu Zomor, Hamada Al Qait, Haneen Nazzal, Anna Masini, Lucia Scuderi, Emanuela Bussolati, Giuia Oecchia, Angelo Ruta